Ho letto un delizioso libretto scritto da Neil Gaiman e Terry
Pratchett, due geniali fuori di testa a metà strada fra Douglas Adams (quello
del manuale dell’autostoppista galattico) e i Monty Python (quelli -fra molto
altro- de il senso della vita). Si intitola Buona Apocalisse a tutti! , pubblicato nella
piccola biblioteca oscar Mondadori, anche in formato e-book.
Ne scrivo perché a) detesto quei monomaniaci che vivono di
sole letture e saggistiche legate al loro lavoro b) mi sono divertito un sacco a
leggerlo e vorrei condividere questo piacere coi miei pochi lettori c) contraddicendo
in parte il punto a) non posso esimermi dal citare alcune frasi che hanno una
connessione molto interessante col gioco:
Dio non gioca a dadi con l'universo; il Suo è un gioco
ineffabile che Lui stesso ha concepito, e che, osservato attraverso gli occhi
dei partecipanti, [cioè tutti] si potrebbe definire come una oscura e
complicata versione del poker, giocata in una stanza totalmente buia, con carte
bianche, posta infinita, e un Mazziere che non spiega le regole e non
smette mai di sorridere.
L’Inferno non è una riserva di cattiveria, pensava
Crowley, né il Paradiso è una sorgente di bontà; sono solo due fazioni opposte
nella grande partita a scacchi dell’universo.
Prese la penna e scrisse: "XXXQ QVVX".Tradotto,
significava: "Trovato il Continente Perduto di Atlantide. Gran Sacerdote
vittorioso in torneo di quoit (di cui si allega un’immagine qui accanto per i non
amanti dei giochi britannici)."
E presenta anche un punto di vista molto originale rispetto
a certi modelli di didattica:
Ogni due mesi circa, Crowley il demone selezionava uno degli
arbusti che nel suo appartamento crescevano troppo lentamente, che
ingiallivano, appassivano o che semplicemente non avevano un bell'aspetto, e lo
mostrava agli altri. "Dite addio al vostro amico" dichiarava.
"Purtroppo bisogna darci un taglio..." Poi usciva dall'appartamento
portando con sé la pianta disobbediente, e rientrava più o meno un'ora più
tardi con un grosso vaso di fiori vuoto, che avrebbe sistemato in qualche punto
strategico della casa.
Le sue piante erano le più lussureggianti, le più
verdeggianti e le più belle di tutta Londra.
E le più terrorizzate.
Da pagina 101 a 110 i due protagonisti (un angelo e un
demone alleati per evitare l’Armageddon dato che ormai si sono ambientati fra l’umanità)
si racconta un corso di formazione esperienziale sviluppato presso una società
di consulenza specializzata in soft air combat. Alcuni brani sono davvero da
sottolineare:
Ovviamente la ragazza col cartellino dell’ufficio Risorse
Umane aveva comunicato loro che l’intento del corso era quello di consolidare
le potenzialità di leadership, le capacità di collaborazione, lo spirito di
iniziativa ecc. I sussiegosi manager non si erano guardati in faccia per non
mettersi a ridere…
Tompkins infilò un altro proiettile di vernice nel fucile e
recitò dei mantra azindali: Fallo agli altri prima che lo facciano a te, uccidi
o sarai ucciso, mangia o vattene dalla cucina...
I combattenti dell’Ufficio Pianificazione finanziaria giacevano
a pancia in giù nel fossato “L’ho sempre detto che non ci si può fidare di
quelli dell’Ufficio Acquisti, disse l’amministratore delegato, quei bastardi”… “dove finisce il regolamento interno
aziendale, ringhiò, i lineamenti incrostati di fango, comincio io”…
In poco tempo si delinearono delle alleanze, gli uffici finanziari
scoprirono di avere parecchi interessi in comune, misero da parte le differenze
e si coalizzarono contro la Pianificazione..
Il finale di capitolo
è assolutamente geniale: siccome il demone decide che il gioco si sarebbe fatto
più intrigante sostituendo con atto magico alle armi a vernice dei fucili veri,
i partecipanti apprezzano sviluppando un
vero e consapevole massacro.
Andandosene poco dopo l’angelo dice, riferendosi
alla consulente organizzatrice del corso: “abbiamo lasciato quella povera donna
in una situazione davvero terribile” “Davvero?” risponde il demone, “le
prenotazioni raddoppieranno, fidati, se sa giocare bene le sua carte e i
cavilli legali. Un corso di formazione con armi vere? Ci sarà la fila.”
Quando si dice che si impara di più da un romanzo di
fantascienza che da tanti saggi scritti da professoroni.
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