scontato, almeno fra quanti mi conoscono. Una delle tante
cose è la differenza fra generi e la necessità di considerare –e temere-
approcci
diversi (in aula e non) quando si deve far formazione con maschi e con
femmine. Ne ho anche scritto in un libretto che se qualcuno fosse
interessato
potrebbe leggersi a tempo perso (le donne i cavallier l’armi e i lavori, Dante
Alighieri editore).
2)
Ho un figlio che fa il trainer di beach volley,
con specializzazione al femminile (qualcuno potrebbe dire:beato lui). Che mi ha
mandato un video di Julio Velasco, il famoso coach del volley internazionale e
ancor più famoso speaker in convention formative, che parla proprio di
approccio necessariamente diverso per generi quando si sviluppa una qualsiasi
forma didattica. http://www.youtube.com/watch?v=nr5hcz5SNr8 - Motivazione e Leadership per Donne e Uomini.
3)
Ho fatto vedere questo video nell’ambito del
master GameMT® ai miei colleghi di corso, o per essere più precisi alle mie colleghe
di corso visto che di maschio ce n’è uno solo, suscitando alcune interessantissime
considerazioni. Una insegnante di scuola elementare (che è anche coach,
counsellor e molto altro) mi ha fatto notare che nelle nuove generazioni questa differenza fra maschi e femmine va
scemando col tempo. I suoi bambini stanno sempre più sfumando le differenze
emotive, e con esse le reazioni agli stimoli diversi. Ruoli, esperienze,
imprinting di famiglie sempre più destrutturate quanto a ruoli e competenze ne
potrebbero essere la causa. Ragionamento confermato da un’altra collega,
responsabile del placement dell’Università di Trento, che ha sottolineato come
ormai la sfida della concorrenza e del conflitto in effetti faccia presa quasi
alla pari fra studenti e studentesse. Devo di nuovo sottolineare che la platea
a cui avevo proposto il video e le relative considerazioni era al 90% femminile, e che il sottofondo
delle reazioni al tema mi hanno dato un po’ la sensazione di essere minimamente
difensive.
atteggiamenti delle signore sono stati decisamente
coerenti con quello che diceva
il Velasco
5)
Non voglio trarre altra conclusione che questa:
se dovete attivarvi in confronto di un gruppo femminile (siate docenti,
formatori o manager) , non vi scordate di
tenere sotto controllo il genere dominante
della popolazione a cui vi rivolgete. Potreste fare errori fatali…, come disse
Hannibal Lecter the cannibal, distrutto guarda caso da una donna emotiva…
6)
Mi piacerebbe avere qualche riscontro dai
lettori e dalle lettrici, ma non ci
conto
Nessun commento:
Posta un commento