Questi chiamò a sua
volta un idraulico di sua fiducia, che
aveva già usato con successo altre volte.
E l'architetto gli chiese di montare un impianto
che avesse un solo rubinetto alla presa generale dell’acqua e nessun altro alla
fine dei vari percorsi dei tubi.
E l’idraulico rispose che non era così che
funzionava un impianto, che i rubinetti vanno messi alla fine e non all’inizio,
spiegando perché e chiedendo come mai questa strana richiesta.
E chiese anche come mai
non avesse fatto parlare lui con il cliente, in modo da soddisfare al meglio le
sue esigenze specifiche idrauliche.
E l’architetto allora si adirò e disse che ormai aveva venduto
così il progetto, e che se l’idraulico invece di risolvere i problemi sapeva
solo porne degli altri, avrebbe trovato fornitori diversi.
Questo disse pensando che così non avrebbe dovuto ridiscutere il progetto col
padrone di casa, che tirare dei tubi era cosa che chiunque avrebbe saputo fare, e che in ogni caso, se ci fossero stati dei problemi, la colpa avrebbe potuto
riversarla sull’idraulico.
L’idraulico allora considerò che la risposta giusta ed
onesta avrebbe dovuto essere quella di mandarlo pure a cercare altri fornitori,
salvando orgoglio e immagine professionale. Ma considerò anche che il padrone
del mulino non avrebbe accettato, in cambio del pane che gli comprava, orgoglio
o immagine come moneta, e chinando la testa accettò, cercando come massimo
obiettivo di fare il minor danno possibile.
In verità in verità vi dico: questa è la ragione per cui gli
idraulici sono considerati persone che
non sanno fare il loro mestiere, mestiere che chiunque crede di
saper fare molto meglio di loro, architetti e padroni di casa compresi, anche perchè per fare l'idraulico basta collegare dei tubi.
Chissà perché in un
blog di formazione e formatori ho messo questa parabola di idraulica…..