venerdì 15 marzo 2013

Meditate, gente, meditate




L'evento di questi giorni, ma forse del secolo, non può essere che quello legato al nuovo papa Francesco. Ce n’è da vendere di primati curiosi: primo papa a chiamarsi Francesco, primo papa extraeuropeo, primo papa gesuita (il che crea fra l’altro un trittico che mi risulta assolutamente inedito di tripapismo in contemporanea: abbiamo viventi il papa normale, il papa emerito e il papa nero – così viene chiamato il generale dei gesuiti che a questo punto viene un po’ declassato a  colonnello… chissà se in Nostradamus si trova qualcosa al proposito?). 


La prima notazione, si mormora, potrebbe essere letta in chiave non tanto e non solo di Francesco d'Assisi quanto di Francesco Saverio, gesuita come il cardinal Bergoglio e compagno del fondatore stesso della Compagnia di Gesù.

Perché  parlo di papi e congregazioni varie in un post  di giochi e formatori? Perché intanto questo risulterebbe essere un papa appassionato di gioco del calcio ( pare sia socio dal 2008 del San Lorenzo de Almagro, uno dei club storici di Bayres)

In realtà però la ragione è un'altra:  fra queste ed altre cose che mi hanno colpito fin dalla sua prima apparizione c'è n'è una molto particolare: la preghiera di unirsi a lui per un momento di silenzio, preghiera e meditazione.
Una richiesta che ha fatto letteralmente fermare il mondo.
E che mi ha ricordato cose dette poco tempo prima in sede di formazione sul project management: se non si trova la forza e il tempo di fermarsi a pensare a cosa si sta per fare, non potremo che vivere reagendo invece che agendo.
Fermarsi a meditare, lo si faccia per pregare come per analizzare il momento o le risorse, è un' attivitá fondamentale, e che sia stato dato un segnale in questo senso mi pare oltre che coerente con la modalità di approccio tipico dei gesuiti anche condivisibile e interessante  per noi laici.

Pur ritenendomi molto laico, non è la prima volta che trovo spunti stimolanti nella visione dell’approccio al lavoro e alla vita di Ignazio di Loyola.
Proprio poco tempo fa avevo avuto modo di leggere “Leader per vocazione i principi della leadership secondo i gesuiti” editore Il Sole 24 Ore (novembre 2005), un volume che esamina i principi che hanno determinato il successo della Compagnia e ne suggerisce l'applicazione (rielaborata, ovviamente) nelle imprese moderne per la formazione dei propri leader.
L’ autore è Chris Lowney,  un ex gesuita che descrive i  principi di management che hanno guidato la Compagnia di Gesù per oltre 450 anni: consapevolezza di sé, creatività, amore ed eroismo. Formando 21.000 "professionisti" che gestiscono 2.000 istituzioni, i gesuiti marciano verso il loro cinquecentesimo anniversario. E credo sia interessante notare come invece delle cento maggiori società americane fondate nel 1900 soltanto sedici hanno festeggiato il loro primo centenario.
Penso proprio che alla prossima aula sulla progettazione e gestione del tempo questo bell’esempio mi sarà davvero utile: se ha tempo il papa di fermarsi a meditare, volete non avercelo voi?


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