martedì 15 gennaio 2013

The renovators


Adoro quelli che hanno il coraggio di rivedere -a volte- le proprie opinioni, e ora cerco entrare nel club di questi. 
Ho appena visto -causa mini influenza- una trasmissione su Cielo che si chiama The renovators, produzione australiana.
Nel post precedente dicevo di come ormai ogni hobby ha un suo gioco-talent-reality, di solito violento, competitivo e diseducativo. Cioè inadatto al nostro tema formativo. In effetti avevo torto: non tutti i Talent sono così.
Questo infatti al contrario, se volete prendere spunto da qualche format tv per proporre modelli formativi esperienziali di qualità, è assolutamente perfetto.
Obiettivo: lavorare sul recupero di vecchi mobili, arredare stanze, fare bricolage insomma.
Un tema adatto sia a maschi che a femmine, primo plus.

Gestito da giudici moderati, competenti e attenti a non offendere né addolorare troppo nessun concorrente, stimolanti nella sfida ma anche attenti a far gestire al meglio il tempo di lavoro. E a supportare i concorrenti. Secondo plus.

Una struttura di gara che prevede una iniziale selezione in base alla meritocrazia, con recupero però alla fine di tutti, perché i vincitori individuali (quelli che arrivano alla fine della selezione) possono/devono coinvolgere gli eliminati precedenti creando un team che li aiuti nella sfida finale più impegnativa.
Il criterio di reclutamento per ogni leader è competenza, valorizzazione delle differenze ma anche relazione e empatia, condivisione, analisi delle responsabilità.
Terzo plus, valorizzare l’individuo all’interno dell’obiettivo comune.

Insomma, un bel programma e un bel progetto da cannibalizzare portandolo in aula.
Su Cielo (in analogico) dal lunedì al venerdì ore 17.30 circa

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