Adoro quelli che hanno il coraggio di rivedere -a volte- le proprie opinioni, e
ora cerco entrare nel club di questi.
Ho appena visto -causa mini influenza-
una trasmissione su Cielo che si chiama The renovators, produzione australiana.
Nel post precedente dicevo di come ormai ogni hobby ha un
suo gioco-talent-reality, di solito violento, competitivo e diseducativo. Cioè inadatto al nostro tema formativo. In effetti avevo torto: non tutti i Talent sono così.
Questo infatti al contrario, se volete prendere spunto da qualche
format tv per proporre modelli formativi esperienziali di qualità, è
assolutamente perfetto.
Obiettivo: lavorare sul recupero di vecchi mobili, arredare
stanze, fare bricolage insomma.
Un tema adatto sia a maschi che a femmine, primo plus.
Gestito da giudici moderati, competenti e attenti a non offendere
né addolorare troppo nessun concorrente, stimolanti nella sfida ma anche
attenti a far gestire al meglio il tempo di lavoro. E a supportare i
concorrenti. Secondo plus.
Una struttura di gara che prevede una iniziale selezione in
base alla meritocrazia, con recupero però alla fine di tutti, perché i
vincitori individuali (quelli che arrivano alla fine della selezione) possono/devono
coinvolgere gli eliminati precedenti creando un team che li aiuti nella sfida
finale più impegnativa.
Il criterio di reclutamento per ogni leader è competenza,
valorizzazione delle differenze ma anche relazione e empatia, condivisione,
analisi delle responsabilità.
Terzo plus, valorizzare l’individuo all’interno dell’obiettivo
comune.
Insomma, un bel programma e un bel progetto da cannibalizzare
portandolo in aula.
Su Cielo (in analogico) dal lunedì al venerdì ore 17.30
circa
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