Malgrado vada dicendo e scrivendo da anni che sono un NON esperto
in moltissime cose, compresi i giochi,
alcuni colleghi mi chiamano per via di questa fraintesa NON competenza. Del
tipo “un cliente mi ha chiesto una caccia al tesoro formativa. Tu hai già di
certo un progetto…” Sottintendendo chiaramente fra l'altro che avendola già fatta, la progettazione potrebbe avere costo minimale.
Ora, chiariamo alcuni
punti: intanto non esiste La Caccia Al Tesoro, ma infiniti modelli di giochi di
gruppo che dipendono da numero di partecipanti (10 o 600?), location (centro
romano o spiaggia sarda?), budget (50 o 3000 euro?), durata prevista (30’ o 6
ore?), dotazione dei partecipanti (carta e matita o tablet connessi in rete?), supporti di spostamento (bicicletta o internet?).
Secondo punto, che riguarda maggiormente il tema di questo
blog: è l’aspetto formativo che dovrebbe determinare la modalità di prodotto e non
viceversa. Quindi, perché proprio una caccia al tesoro?
Se è vero che da ogni gioco (Scopa, Risiko o Scarabeo che sia), così come da ogni esperienza
umana, è possibile con un adeguato de briefing estrapolare tantissimi aspetti
su cui ragionare per poter migliorare performance e approcci alla vita, è
altrettanto chiaro che - approfittiamo anche noi come tanti altri della frase di Alfred Korzybski ( sviluppatore
della "General Semantics"), LA MAPPA NON E’ IL TERRITORIO- sarebbe meglio non fare di tutta l’erba
un fascio...
Cioè in ogni gioco in tempi limitati si dovrebbe lavorare solo su alcune
delle innumerevoli strutture mentali e comportamentali che lo supportano.
Anzi, diciamo di più, ogni gioco formativo dovrrebbe essere
forzato in modo da evidenziare quelle competenze che vogliamo focalizzare maggiormente,
se non vogliamo disperdere l’intervento.
Questo significa che se vogliamo strutturare l’intervento in
ottica diciamo di sviluppo di leadership, in cui sottolineare soprattutto modalità di comunicazione e presa di rischio, dovremmo calcolare una
caccia al tesoro che non metta tutti sullo stesso livello (creazione virtuale
di leader e gregari), che abbia da risolvere delle difficoltà di collegamento
(radio, telefono, carta e matita) e di distribuzione di ruoli (chi fa cosa e perché),
e che preveda la necessità di selezionare correndo il rischio di sbagliare fra
diverse opportunità (da dove parto per la mia fascia di competenza, dove
finisco, cosa decido di saltare).
Si aggiunga: siccome parole come presa di decisione, delega o
comunicazione hanno pure in situazioni e ambienti diversi significati non sempre
uguali, il processo corretto dovrebbe vedere la parte formativa sviluppata prima, con
struttura, slide e previsione di de briefing, e poi su questa si dovrebbe/potrebbe
costruire il gioco, la caccia al tesoro o la navigazione fluviale che dir si
voglia, che ogni volta dovrà avere un suo modello di approccio e sviluppo
diverso se si vuole che abbia efficacia.
Il che però
contraddice con evidenza il punto da cui siamo partiti:
“un cliente mi ha chiesto una caccia al tesoro formativa. Tu hai già sicuramente
un progetto…”
Mi spiace, non ho un
progetto, ho solo la capacità di progettare se mi date termini e contenuti corretti.
*è scientificamente dimostrato che nascendo i Tirannosauri Rex dalle uova, quando le galline
non esistevano ancora, sono nate prima le uova.
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