Marco Alberto Donadoni - Consulente in formazione esperienziale con specializzazione
nell’applicazione del gioco in ambito formativo.
Lavora da oltre 25 anni con organizzazioni interessate a
valorizzare le competenze delle loro risorse offrendo servizi nell’ambito
generale di team working, team building e team coaching, e specifico di
gestione di tempo, comunicazione, cambiamento e innovazione.
Laureato in giurisprudenza a Milano nel 1980, ha scritto diversi
testi sul tema formazione ed esperienzialità quali Kerion, per La Meridiana,
Met@forming e Orientarsi nelle scuola italiana per Dante Alighieri Editore,
oltre a numerosi articoli al riguardo.
Certificato Docente Formatore da AIF, ha conseguito un diploma di
Coach con Life Coach Lab di Roma e uno in gestione di Innovazione e
Creatività al C.R.E.A. conference.
Ha lavorato per l’università di Trento, il Poli di Torino, il CUOA
di Vicenza, l’alta Scuola di Formazione Sant’Anna di Pisa, la Luiss di Roma e
ha progettate ed erogato diversi corsi a livello di master professionali
(GameMT) a Milano e a Roma.
È in staff alla community formazione-esperienziale.it. e scrive
sul suo blog giocoeformazione.blogspot.it. con oltre quindicimila
visualizzazioni ad oggi.
Maria Cristina Guarneri - Consulente HR si occupa dello sviluppo organizzativo delle
persone. Porta una grande attenzione, in ogni progetto, allo sviluppo nei
gruppi e nelle persone della capacità di “dare senso” agli eventi vissuti. Offrendo
servizi quali: assessment, development center, counselling, coaching, laboratori
di sviluppo di comportamenti organizzativi, supporto nella gestione di
situazioni a forte impatto emotivo., utilizzando spesso modalità di role play
come supporto alle sue attività di assessment e empowerment.
Laureata in psicologia all’università di Ginevra nel 1989, psicoterapeuta FSP dal 1994 e terapeuta
pratictionner EMDR, Master in SDA Bocconi in Efficienza organizzativa , collabora
con diverse società di consulenza
italiane ed internazionali in team multidisciplinari.
Ha lavorato sia all’università Cattolica di Milano sia allo IULM
come docente di dinamiche di gruppo ed ha insegnato per diversi anni ai
Master Formazione e HR del Sole24Ore.
E’ certificata all’utilizzo del CAPP (Computer Assessment of
Personal Potential – Università di Ginevra).
Collabora in diversi progetti di sviluppo delle “soft skills”
necessarie, in contesti ad alto rischio.
Gabriele Mari nasce a Ravenna nel 1973. Lavora dal 1999 come educatore per la
Cooperativa Sociale La Pieve di Ravenna e come game designer e copywriter per
la casa di produzione Sir Chester Cobblepot. Dal 2012 si occupa
specificatamente di giovani e minori con autismo, sperimentando il gioco
strutturato come trattamento educativo all'interno dei centri diurni La
Coccinella e Santa Rita. Come autore ha pubblicato i giochi da tavolo
"Garibaldi: La Trafila" (Nexus, 2007), "Mister X Flucht Durch
Europa" (Ravensburger, 2009), "Lettere da Whitechapel" (Giochi
Uniti, 2011) e "Raccontami una Storia - Storyline"
(Pendragon/Asmodee, 2016): quest'ultimo è nato proprio dalla pratica
educativa con i ragazzi autistici e coniuga la tradizione dei giochi di carte
narrativi con le tecniche comportamentali di strutturazione (in particolare
con la Comunicazione Aumentativa Alternativa).
Christian Zoli - Fin da piccolo ha una passione per il gioco, in ogni sua
forma,ma è incapace di giocare a qualsiasi cosa senza cercare di cambiarne le
regole. Questo lo porterà alla carriera di game designer per vari editori in Italia e all’estero,
che porterà avanti in parallelo ad altre attività. A partire dal 2009 la
neonata Gamification sembra unire le due vie seguite fino a quel momento:
psicologia cognitiva, neurolinguistica, economia comportamentale,
comunicazione e game design sono ora parte di un’unica realtà. Formatore
professionista con alle spalle un’esperienza di sette anni in coaching su
Comunicazione e Motivazione e di quattro anni nell’applicazione di elementi
di game design allo scopo di aumentare il coinvolgimento e la retention dei
dipendenti. Ha più di cento ore di presenza sul palco in eventi e
presentazioni, fra cui un TEDx tenuto a Bologna nel 2013. Nel 2015 fonda
MillenniaMinds, una società con sede a San Francisco che ha lo scopo di
colmare il gap fra le nuove generazioni e la cultura emergente che esse
rappresentano e modelli spesso superati nel mondo del lavoro.
Giorgia Pandolfi - Lavora nel settore IT. Ludicamente si occupa di contrasto
all'azzardo patologico e si cimenta nello sviluppo di serious game… la sua
vocazione però è il gioco di narrazione, che definisce anche come blaterar di
gioco, impicciandosi di tutto e di tutti. Come in un net giocoso mantiene
rapporti tessuti tanto tempo fa come pochi giorni fa, creandone continuamente
di nuovi ed importanti. Ha gestito
eventiludici.it, un database relazionale di Eventi, Realtà, Persone,
Giochi e le loro interazioni (che sono il suo interesse principale) e a
Carrara ha imbastito reti per gioco e cura di disturbi mentali (mancando
passaggi alla catena tra l'autore e il terapeuta) e di gioco ed educazione
nelle scuole: (Carzan, Cemea, Uisp, la ludoteca di Udine)
La medicina narrativa è il suo prossimo obiettivo.
Eva Bandelli - Internal communication professional | Distance Learning
Consultant in una importante società
di telecomunicazioni. Ha sempre voluto lavorare con le persone, per le
persone. Ama prestare la sua voce come speaker. Ha diverse passioni: la
musica, i tutorial e i giochi
All'interno del gruppo di Comunicazione interna della sua azienda si
occupo di varie attività. Ma soprattutto di Gestione della intranet aziendale
in ottica di Gamification.
Si occupa inoltre di
- Redazione e redazione allargata della Intranet aziendale - Copywriting - Storytelling - Progettazione Video - Moderazione di Community - Eventi aziendali - Progetti cross con altre funzioni Si è occupata del Restyling della Intranet con metodi di user centered design ed ha partecipato alla realizzazione della versione mobile della intranet aziendale. Il progetto di comunicazione interna e corporate storytelling "Vision (R)evolution" da lai curato ha vinto il Brand Storytelling Award con la seguente motivazione: "Per l'ampia orchestrazione narrativa data al progetto in una logica corporate, per l'efficace mix di strumenti usati nel raccogliere e proporre il racconto d'impresa, per la capacità di creare un mondo narrativo aziendale." |
Pensieri, stimoli e riferimenti fra gioco e formazione d'aula da parte di Marco Alberto Donadoni, detto MAD
venerdì 22 aprile 2016
TUTOR, TESTIMONI E DOCENTI AL GameMT
venerdì 15 aprile 2016
IL SOGNO NEL CASSETTO
Maresa Bertolo segnala il libro di Walter Nuccio “La
progettazione dei giochi da tavolo” editore Mursia, di cui si è molto ben parlato a Play di
Modena pochi giorni fa. Io non l’ho ancora letto ma come diceva il Marc’Antonio
di Shakespeare...”e Maresa è donna d’onore”, quindi ci si può fidare a risegnalarlo.
Colgo lo spunto da questo testo per soffermarmi un attimo
sul tema libri e corsi di formazione per diventare game designer (una volta si
diceva inventori di giochi, ma così fa più fico).
Ne sento parlare da molte parti, anche estremamente
qualificate come università, seminari e tavole rotonde/esagonali, e ne sento
parlare da game designer molto qualificati come Andrea Angiolino o Spartaco
Albertarelli. Il che mi fa molto piacere visto che a questa etichetta (inventore di giochi) devo la
pagnotta da molti anni.
Però mi è venuto un dubbio, per affrontare il quale ho fatto
un po’ di domande in giro, a gente altrettanto qualificata in campo di game
design tipo Walter Obert, Dario de Toffoli e Angelo Porazzi.
La domanda era: ma di invenzione di giochi si può davvero vivere?
Quanta gente ci vive in Italia?
Interessante sentire che nella risposta di tutti è ricorsa
la metafora delle dita di una mano, forse due.
Certo, un sacco di gente ormai con la possibilità di
autoprodurre informaticamente prototipi vendibili si offre al mercato con il
suo prodotto, curato e studiato ormai quasi sempre a livello più che
accettabile. Tuttavia, in realtà quanti di questi ci guadagnano abbastanza non
dico da viverci, ma almeno da coprire le spese logistiche e temporali dedicate
alla progettazione e realizzazione del loro prototipo?
Appunto, quanti le dita di una mano.
Allora vorrei che tutto quelli che propongono libri, giochi
e opportunità di visibilità dicessero a questi autori una cosa molto semplice e
per quanto mi riguarda vera: inventare, parlate, discute e giocate fino a non
poterne più, ma non createvi l’illusione che questo possa diventare un lavoro.
Tenetevelo come un hobby gratificante, non smettete di provarci, ma tenete
presente che di Emiliano Sciarra (Bang!) o Leo Colovini (Incognito), che
possono dire di aver fatto soldi col frutto del loro ingegno, ne emerge uno ogni
dieci anni se va bene. E non necessariamente perché sono stati più bravi di
voi.
La realtà è che indipendentemente dalle capacità del game
designer, ci sono forse più probabilità di guadagno con un gratta e vinci, che si può defiire comunque anche lui in fondo come gioco, pur se molto meno interessante,
stimolante e gratificante.
Oppure sforzatevi di vedere in quali altri settori, dalla
base economica e di frequentazione lavorativa più significativa del mercato del gioco in scatola potreste
inserire il vostro parto, tipo radiotelevisioni, animazione turistica, editoria, educazione, pubblicità o formazione.
Altrimenti si rischia di venire abbagliati dal sogno di fare
quel che ci piace illudendoci tutta la vita che possa renderci economicamente indipendenti.
martedì 5 aprile 2016
GameMT®: si riparte!
Segnatevi queste date: 28
e 29 maggio, 18 e 19 giugno. Sono i due we in cui possiamo incontrarci a Milano per capire meglio, discutere e
lavorare sul gioco e la formazione. E giocare.
Quattro
giornate dedicate a chi vuole capire un po’ meglio cosa si intende per gioco,
gaming, classificazioni ludiche, attrezzi più o meno predefiniti al di là del
dado e del lego, costi, tipologia di docenti e discenti. Insomma, a formatori e
docenti che sono interessati non solo a ricevere informazioni, ma soprattutto a
portarsi a casa strumenti di lavoro da montare e smontare in modo indipendente
e personalizzato, orientato ai propri clienti.
Incontreremo case histories e personaggi strani, che magari
usano il gioco in altri settori ma possono permetterci di contaminare con le
loro esperienze il nostro lavoro. E magari anche capire meglio come usare questo
attrezzo così troppo sopra - sotto valutato in molte situazioni, dal coaching
al team working, dal time management al conflict management, dalla
communication al public speaking.
Lavoreremo su teoria del gioco e dei giochi, sull’uso della
narrazione a 360°, su come usare costruzioni in scala e non, approcceremo il problema del gender in aula e
nel lavoro, sull’inserimento del concetto di information gaming e gamification,
e infine sull’ importanza della simulation nell’ambito dell’edutainement, col
contributo di gente che per le aziende ha già lavorato e ha già sofferto.
E giocheremo...
Il tutto abolendo ogni tipo di termine anglosassone ….. ;-) ;-)
Chi ne sa di comunicazione suggerisce di non parlare di
prezzi in questa fase, ma siccome io di comunicazione sono –come di tante altre
cose- uno dei massimi NON esperti europei, vi anticipo subito il costo del
tutto: € 600, 00 non trattabili, più IVA e spese di trasferta (che se volete vi
aiutiamo a tenere molto basse). Praticamente 150 euro al giorno, quasi 18 euro
all’ora,
deducibili se avete una partita IVA
Per gli iscritti alla community formazione-esperienziale.it
sconto del 10%, un altro 10% per chi può dimostrare di aver portato un collega
Per maggiori informazioni contattare marco@madonadoni.it, entro il 3 maggio.
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