martedì 4 dicembre 2012

Il gioco dei troni internettiani


Questa è troppo carina per passarla sotto silenzio, anche se forse un po’ border rispetto ai nostri temi usuali. O forse no, se vi andate a rileggere il post su contenuti e contenenti.
Ripreso da Wired attraverso un articolo di Raffaele Mastolonardo (cognome che trovo adattissimo al tema)  leggo che L’Economist pubblica un servizio sulla battaglia tra Facebook, Google, Microsoft, Apple e Amazon appena iniziata. E lo fa tramite la proposta della metafora di un gioco molto risikoso, con una cartina che vi riproduco perché è davvero troppo bella. Come si nota, Appleachia confina, ad Est, con Google Earth, la quale, a Nord, si tocca con Amazonia. In mezzo, separata dagli altri regni da una serie di colline e montagne, c'è la fortezza di Facebook. Nell'estremo Nord Est, intanto, oltre il Mare dei Contenuti, l'Impero dei Microserfs, un tempo potentissimo, punta alla rivincita.
Il tutto si ispira al ciclo di libri Game of Thrones scritta da George R.R. Martin, che descrive un mondo senza più sovrano unico ma con una moltiplicazione (deleteria per le caotiche conseguenze dinastiche) di tantissimi re. Praticamente, per inciso, un inno al monopolio, ma questa è un’altra storia.
Quello dell’Economist risalta come un altro “ Gioco di troni”, reale e digitale, in cui forse non ci sono draghi e lupi ma assedi e incursioni sì, e in cui la pace non sembra una prospettiva contemplata dai contendenti. Scrive Mastrolonardo che “nel gioco di metafore del quotidiano britannico le piattaforme diventano armi con cui le fazioni in battaglia cercano di governare le proprie terre e di conquistarne di nuove, e i brevetti quelle con cui provano direttamente a far male ai rivali”. Insomma, un rumore di fondo creato nel Web che rimbomba assomigliando sempre di più al clangore di spade.
Il tutto mi pare un ottimo esempio per sottolineare l’efficacia descrittiva rispetto ad una pur molto complessa situazione economicao finanziaria da parte della metafora-gioco.
L’impiego di wargames per simulare mercati e scontri anche intra aziendali è fra l’altro una delle metafore che più facilmente escono quando in aula di formazione si chiede di inventare un gioco che rappresenti la propria azienda, soprattutto quando la popolazione dei partecipanti è costituita in maggioranza da maschi.
Che si sia d’accordo o meno su questa immagine bellica del mercato e del lavoro, è innegabile in ogni caso che l’applicazione della metafora paramilitare (storica o attuale) permette di creare una SWOT Analysis in molto efficace e immediato, su cui fare lavorare poi in sede di debriefing i partecipanti ai corsi. Per i pochi che non conoscono lo strumento della SWOT vi cito una (secondo me)  buona presentazione nel sito Mind Tools http://www.mindtools.com/pages/article/newTMC_05.htm)

1 commento:

  1. Interessante! Beh è una bella battaglia quella che si gioca fra le grande aziende del web!

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