sabato 22 settembre 2012

LA FORMAZIONE SI PUO’ FARE COL GIOCO, MA NON E’ UN GIOCO


Piccola meditazione dedicata a come vede la gente la possibilità di crescere.

Sto lanciando, come credo di aver già comunicato,  un piccolo corso di formazione dedicato a chi -di solito- non riceve questa opportunità (dicono tutti che la formazione è un’opportunità di crescita…). Un corso che lavora sulle capacità di comunicazione, di negoziazione, di gestione del tempo e del cambiamento, quindi insomma capacità di lavorare in gruppo, meglio di quanto non si faccia già di solito (tutti/molti lavoriamo già, ovviamente).
I potenziali partecipanti (d’ora innanzi definiti PP, maiuscolo per rispetto) a cui viene offerta la cosa sono: studenti, impiegati, casalinghe. Persone che non hanno la possibilità di trovare qualcuno –di solito HR aziendale- che dica loro : “domani vai a questo o quel corso di formazione. Paghiamo noi perché ci serve che diventi un operatore più efficace.”
Data la complessità e la ricchezza del tema, inevitabilmente si svolge in 4 giornate, proposte di sabato o domenica per non tagliare fuori chi lavora normalmente la settimana. Costo: 250 Euro a persona.
Che dedotta IVA fa circa 200 (non si sa più quanto conta l’IVA ormai…) e dedotte le tasse fa  circa 100 euro da fare arrivare nelle mie rapaci tasche.  Quindi 25 Euro netti a giornata di docenza a partecipante, che all’ora (sono diciamo sette ore nella giornata tipo) cubano per me meno di 4 euro all’ora.

I PP concordano che per offrire una potenzialità di  crescita personale e di lavoro forse chiedere 3,5 euro all’ora non sono tanti, aggiungendo però: "ma comunque i 250 Euro li devo cacciare io" …. e hanno ragione.
Poi i PP pongono il secondo problema: ma 4 sabati di fila?
Una prima risposta sarebbe : se ogni sabato vi dessi 50 euro per stare lì 7 ore a non fare niente, li impegnereste questi 4 giorni? Di solito il PP-tipo risponde “quando si comincia”?
Ergo, una giornata di crescita personale vale nell’immaginario del PP-tipo meno di 50 euro.

Ho rispetto massimo per ogni tipo di pensiero ed obiezione, però allora ho il diritto anche io di pensare: sento chiedere da tutte le parti, sindacati, operatori sociali, politici, industriali, tv, giornali responsabili scolastici che la formazione sia il cardine della crescita di una persona e di una nazione. Quindi sarà vero.
Bisognerebbe però aggiungere: basta che la paghi qualcun altro, basta che sia in periodo di lavoro e non festivo, che le feste le devo dedicare a me. Magari andando a fare corsi di fotografia, di tango, di bricolage vero, non comportamentale, che magari costano più di 8 euro all’ora (lorde)
Arriverei, a questo punto, un ultimo pensierino: se non impariamo ad affrontare il problema di questa nostra crisi impegnandoci in prima persona con risorse, tempo e perché no anche denaro nostro; se continuiamo ad aspettare che lo stato, la società, l’azienda risolvano un nostro oggettivo problema, forse, dico forse, dal tunnel non usciamo. 

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